Nel novembre 2008, pochi giorni dopo la prima vittoria alle elezioni di Barack Obama, un questionario di 63 domande fu spedito agli aspiranti 8 mila collaboratori che sarebbero andati ad occupare i posti nella futura amministrazione nelle varie mansioni: da quelli considerati top jobs, come i vertici
dei ministeri o quelli alla Casa Bianca, a quelli più impiegatizi.
La lista di domande era talmente invasiva, approfondita e indiscreta che qualcuno sarà
stato sicuramente spinto (o costretto) a rinunciare. Sette pagine, 63 domande,
che non lasciano fuori nulla della vita privata, professionale,
virtuale e in un caso perfino dei pensieri dei candidati all'assunzione e
delle loro famiglie. La lista dei quesiti è stata mandata per email a
tutti coloro che il Transition team guidato da John Podesta vuole
considerare per gli incarichi di alto e medio livello.
Si tratta dunque di un documento mirato a scandagliare a fondo ogni possibile conflitto d'interesse del candidato ed è particolarmente utile andarselo a rileggere a distanza di 5 anni per capire come funziona la mentalità americana quando si fanno affari e politica. Un pericoloso mix che in Italia ha prodotto commistioni patologiche tra pubblico e privato e che suona di particolare attualità per l'esperimento di democrazia diretta attraverso il web del Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Il "questionario di Obama" è diviso in otto capitoli: esperienza professionale, scritti e
pubblicazioni, rapporti e affiliazioni, situazione finanziaria,
informazioni fiscali, procedimenti legali o giudiziari, aiuti domestici,
varie. C'è di tutto, di più: possedete una pistola? Avete mai scritto
una email che possa imbarazzare il presidente-eletto? La vostra donna
delle pulizie, l'autista, la baby-sitter sono in regola con il permesso
di soggiorno? Avete pagato tutti i loro contributi? Voi o vostra moglie
siete in regola col fisco? Avete mai fatto parte di un'organizzazione o
associazione di qualsiasi tipo, che discrimina sulla base di genere,
razza, tendenza sessuale, religione o è sospettata di farlo? Siete mai
stato arrestato o indagato da un'autorità federale, locale, militare,
straniera? Lo è stato un vostro partner d'affari? In quali vicende
controverse siete stati coinvolti?
«Il presidente eletto Obama ha
promesso di cambiare il modo in cui funziona Washington e il processo di
selezione esemplifica questa esigenza», ha spiegato al New York Times
la portavoce del Transition team, Stephanie Cutter. Nel mirino sono soprattutto i
rapporti con le lobby. I candidati devono rivelare ed eventualmente
documentare (quesito 5) se loro o le loro spose abbiano lavorato per un
gruppo di pressione o ricevuto da questi pagamenti. E devono rendere
conto (domanda 18) se hanno mai avuto rapporti di qualsiasi genere
(mutui, depositi, portafogli, azionari etc.) con banche o istituti che
beneficiano del piano di salvataggio pubblico approvato dal Congresso,
compresi Fannie Mae, Freddie Mac, Aig e Washington Mutual, quelli cioè
salvati dalla bancarotta. E se pensate che i pensieri più intimi siano
fuori, andate al quesito 14: «Se tenete o avete mai tenuto un diario,
che potrebbe suggerire un conflitto di interesse o una possibile fonte
di imbarazzo per voi, la vostra famiglia o il presidente eletto, per
favore descrivetelo».