Gaia Scotti non è un cervello in fuga ma una giovane e motivatissima neolaureata che ha capito sin da subito cosa le piaceva fare: management del turismo. La sua tesi di laurea dal titolo "Identità in diaspora: italiani a New York" è il risultato del lavoro di approfondimento storico e culturale da lei svolto all'interno della comunità italiana della Grande Mela per due anni dal 2011.
Nello specifico Gaia ha elaborato una serie di dati ricavati da interviste e questionari fatti compilare a tutti i suoi contatti italiani a New York durante il suo soggiorno e attraverso il suo gruppo su Facebook Italiani AroundUsa.
Su questo spinoso tema, ho dedicato anche il video del mio workshop Trasferirsi, Vivere e Lavorare a New York . Dopo aver visto il video, capirete perché ho usato l'aggettivo spinoso.
Così scrive nell'introduzione della tesi Gaia: "Mi sono concentrata sui legami con il paese d’origine e sui comportamenti nel paese che li ha accolti, indagando le loro abitudini quotidiane e le iniziative concrete di carattere culturale organizzate per promuovere il senso di appartenenza italiano. Importante è capire come l’identità italiana (comunque la si definisca), a cui essi appartengono, li influenzi ogni giorno nella vita americana".
Nella sua interessante tesi, Gaia analizza anche il ruolo svolto dalle associazioni e alcuni eventi culturali organizzati dalle comunità italiane, i lavori Made in Italy svolti dai migranti, le reti transnazionali da loro utilizzate, le abitudini alimentari degli immigrati, i contatti con l’Italia ed i processi d’integrazione.
Questo il commento di Gaia sugli esiti voluti e inaspettati del suo lavoro: "L’idea di affrontare un tema
difficile, quale l’identità in diaspora, è stata sicuramente una grande
sfida soprattutto avendo come soggetto della mia ricerca una comunità
complessa e variegata come quella degli italiani a New York. La
ricerca, di impronta prevalentemente antropologica, mi ha portata ad
ascoltare molti racconti degli italiani a New York: in essi ho
incontrato storie, sentimenti e speranze che ho cercato di far rivivere
nel mio elaborato. Un risultato importante è stato capire
l’esistenza di un legame che unisce il periodo in cui ha avuto luogo
l’emigrazione, la collocazione sociale, il profilo lavorativo ed il
livello d’istruzione del migrante a differenti tipologie di elaborazione
identitaria. Infatti è stato interessante notare come una spiccata
italianizzazione si sia spesso creata proprio durante l’esperienza
migratoria, ma l’identificazione di doppia scala (italiana e americana)
rimane molto forte".
La tesi può essere consultata cliccando qui.
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